Il riso crudo si può mangiare? Ecco cosa succede

Il riso crudo si può mangiare? Il riso crudo apporta circa 340 kcal gli 100 grammi di prodotto. Queste calorie scendono a circa un terzo, 120, quando il riso viene cotto. In teoria il riso crudo si può mangiare. Non andrebbe, però, consumato tutti i giorni. Andrebbe mangiato abbinandovi una quantità giusta di acqua. Il problema è su come mangiare il riso crudo. Ci sono persone che lo preferiscono a colazione, frullandolo e creando una crema. Quindi il riso crudo si può consumare a patto i consumare poche quantità e senza mai dimenticare di assumere la giusta dose di acqua. E’ bene sapere che il riso durante la sua cottura perde le vitamine del gruppo B, acido folico, ferro, potassio, zinco, magnesio.

Il riso-sushi fa male? Il riso-sushi può sviluppare un batterio patogeno chiamato Bacillus cereus. La gastroenterite emetica causata da Bacillus cereus è nota anche come sindrome del riso fritto. E’ stata spesso documentata, infatti, in soggetti che avevano consumato piatti di riso fritto lasciato riposare per ore a temperatura ambiente. Nel caso del riso-sushi se non viene raffreddato adeguatamente e viene lasciato lasciato a temperatura ambiente per lunghi periodi può portare a questa gastroenterite. Questo batterio produce due tossine. Quella che causa diarrea e l’altra che provoca vomito. Ecco perché si possono avere nausea, vomito e problemi intestinali con i tempi di incubazione di circa 6 ore.

Perché il riso bianco fa male? Il riso bianco si ottiene attraverso 5 passaggi. La prima è la sbramatura con cui si tolgono le leggere lamelle vegetali che avvolgono il chicco. Si passa quindi alla sbiancatura che toglie al riso la pellicola interna che lo riveste e il germe. E’ la volta della spazzolatura con cui si eliminano le farine degli strati superficiali. Quindi la lucidatura per conferire al riso un aspetto più gradevole. Infine la brillatura. Il riso viene coperto da talco e glucosio. Il talco è una polvere tossica sia per chi la lavora che per chi la mangia. In questa ultima fase si usa anche la paraffina.

Il riso riscaldato fa male? Per riscaldare il riso già cucinato occorre seguire le lingue guida sulla sicurezza alimentare. Il problema non è nel riscaldare il riso quanto nel modo in cui il riso viene gestito una volta cotto. Cucinato, infatti, non dovrebbe rimanere a riposare per più di un’ora fuori dal frigorifero. Il riso crudo, infatti, può contenere spore di Bacillus cereus. E’ un batterio che espone chi lo assume al rischio di intossicazione alimentare. Più a lungo il cereale resta a temperatura ambiente e più i microrganismi si moltiplicano. La conseguenza sono gli attacchi di vomito ma anche la diarrea.

L’acqua di cottura del riso va buttata? L’acqua di riso è ricca di vitamine del gruppo B. Vi si trovano anche acido folico, ferro, potassio, zinco e magnesio. Sono tutti nutrienti che il riso perde durante il processo di cottura. A perdere una quantità maggiore di nutrienti, durante la cottura, è soprattutto il riso bianco. I più importanti benefici dell’acqua di riso sono: tratta i problemi gastrointestinali come la diarrea, la nausea, il vomito e previene la gastroenterite. Aiuta a regolare la temperatura corporea. È l’ideale per calmare le irritazioni della pelle. È raccomandata durante l’allattamento perché migliora e stimola anche la produzione di latte materno.

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