Il liceo di Castelbuono in finale a Torino con un progetto innovativo

La DiaSorin, leader mondiale nel settore della diagnostica in vitro, ha scelto di mettere la sua esperienza e le sue risorse a disposizione delle scuole con il progetto Mad for Science, per la prima volta aperto a tutti i Licei scientifici italiani, mettendo in palio premi per il rinnovamento del laboratorio di scienze delle scuole vincitrici. Il Liceo scientifico dell’IIS Failla Tedaldi è rientrato fra gli 8 finalisti (su 1600 scuole italiane partecipanti) che, il 22 maggio prossimo, a Torino, si contenderanno la vittoria della terza edizione Mad for Science. I primi due Licei classificati verranno premiati con l’implementazione del biolaboratorio. La Giuria assegnerà anche un Premio Speciale di Comunicazione al team che si sarà distinto per la qualità della presentazione e per le competenze di public speaking.

Il progetto del Liceo scientifico di Castelbuono è stato elaborato dalla prof. Anna Maria Cangelosi e dagli alunni della classe quarta del Liceo scientifico, opzione scienze applicate, Alessia Cordone, Emanuele Di Gesare, Vincenzo Piritore, Vincenzo Puccia, Gaia Schicchi, Giuseppe Sferruzza e Christian Sottile, in collaborazione con la Prof. Paola Quatrini, microbiologa dell’Università di Palermo, e con l’Azienda agrituristica Bergi di Castelbuono. La prof. Claudia Torcivia ha elaborato il progetto grafico del nuovo laboratorio. Alla realizzazione del video hanno contribuito anche i tecnici dei laboratori di scienze e di informatica Giovanni Caleca e Michele Città. Di grande importanza è stato anche il ruolo di supporto della dirigenza, nelle persone della Preside, prof. Patrizia Graziano, e del Vicepreside, prof. Rosario Sferruzza. 

Ai partecipanti è stato chiesto di elaborare cinque esperienze didattiche laboratoriali, coerenti con gli Obiettivi 13, 14 e 15 per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 promossa dall’ONU, e di progettarne l’implementazione nel laboratorio della scuola. Negli ultimi anni è emersa chiaramente la responsabilità dell’uomo sul cambiamento climatico e sulla riduzione della biodiversità e della resilienza degli ecosistemi, tra cui il suolo: l’uso sconsiderato di fertilizzanti e fitofarmaci, gli interventi errati e irresponsabili distruggono le comunità microbiche naturali e favoriscono la desertificazione, con conseguenze negative anche sulla produttività agricola. 

Il progetto elaborato dal Liceo scientifico di Castelbuono vuole indagare il ruolo della biodiversità microbica locale sulla riduzione di inquinanti e sulla fertilità del suolo, con l’obiettivo di riequilibrare l’ecologia di suoli marginali. La preziosa collaborazione della prof. Paola Quatrini, Dip.to STEBICEF-UNIPA, ha permesso di contestualizzare gli esperimenti all’interno del progetto LIFE DESERT-ADAPT, che coinvolge 19 partners di Italia, Portogallo, Spagna e Olanda, tra cui l’Università di Palermo, con l’obiettivo di documentare strategie innovative di gestione del suolo in zone a rischio desertificazione.

Castelbuono, com’è noto, fa parte di un territorio ricchissimo di biodiversità su cui investire per sviluppare pratiche finalizzate alla sostenibilità ambientale. La natura fornisce molte risposte alla riduzione della fertilità dei suoli che in agricoltura possono sostituirsi agli input chimici ad elevato impatto ambientale. I cinque esperimenti elaborati hanno lo scopo di studiare, attraverso le moderne tecniche della biologia molecolare, come i consorzi microbici naturali del suolo possono ristabilire gli equilibri ecologici su suoli impoveriti o suoli che hanno subito incendi. 

«Uno degli esperimenti che abbiamo ideato – si legge in un comunicato – si baserà sullo studio del biorisanamento per mezzo di biopolimeri colonizzati da batteri che metabolizzano gli idrocarburi. La prof. Quatrini ci ha fatto conoscere una spugna per la rimozione di oli, costruita nell’ambito di un progetto di collaborazione fra il dipartimento STEBICEF e il dipartimento di Ingegneria dei materiali dell’Università di Palermo. Gli altri quattro esperimenti invece si concentrano sullo studio della fertilità naturale del suolo. Per realizzarli abbiamo avviato una collaborazione con l’Agriturismo Bergi, un’azienda di Castelbuono che pratica l’agricoltura biologica e ci aiuterà negli interventi di campo. Attraverso la campionatura di suoli al tempo zero e dopo opportuni interventi, basati sull’uso di associazioni di piante micorrizate, della collezione dell’Università di Palermo, e di microrganismi autoctoni dei suoli, si vogliono studiare le popolazioni microbiche naturali con le tecniche tradizionali ma, soprattutto, con le tecniche molecolari e le più moderne biotecnologie come l’estrazione del DNA, l’elettroforesi dei frammenti di restrizione o l’amplificazione di geni funzionali attraverso la PCR». 

«Con questo progetto – si legge ancora nel comunicato – speriamo di poter dare un contributo al nostro territorio, in un contesto di emergenza sociale legata alla delocalizzazione culturale, all’emorragia dei piccoli centri, all’abbandono del Sud da parte dei nostri giovani che preferiscono costruire un futuro lontano da casa, nella speranza di trovare maggiori opportunità. Sentiamo fortemente la responsabilità di rilanciare il nostro territorio, le nostre peculiarità storiche, culturali e ambientali, e questo si può fare solo attraverso una seria formazione, con la riscoperta delle nostre radici ma con uno sguardo proiettato sul futuro e sull’innovazione tecnologica».

Carlo Rosa, CEO DiaSorin, ha così commentato: “L’accesso degli 8 istituti alla fase finale del Concorso Mad for Science 2019 è motivo di orgoglio per noi di DiaSorin. Per prima cosa la qualità di tutti i progetti presentati quest’anno è stata di livello altissimo, a testimonianza di quanto avevamo già intuito durante le scorse edizioni e cioè che presso il corpo docente italiano esistono competenze che meritano di essere sempre più sostenute ed incoraggiate. I 40 ragazzi ed i loro professori che si sfideranno nella fase finale del Concorso rappresentano, inoltre, uno spaccato di eccellenza dell’Italia intera, a dimostrazione che l’interesse e l’attrazione per il mondo della scienza e della ricerca non conoscono confini”.

La finale del Concorso si svolgerà a Torino il 22 maggio prossimo. A condurre i lavori la giornalista di Sky TG24 Raffaella Cesaroni. La Giuria chiamata a proclamare i vincitori è composta da: Francesca Pasinelli, Direttore generale Telethon e Presidente di Giuria della finale. Mario Calabresi, Giornalista e scrittore italiano. Gaetano Manfredi, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Andrea Salonia, Professore Ordinario di Urologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, Milano e scrittore. Elena Zambon, Presidente Zambon S.p.A.

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