La perla madonita di Polizzi Generosa: il trittico fiammingo di Van der Weyden

E’ il più bel quadro fiammingo di Sicilia. Lo studioso Luciano Schimmenti lo attribuisce a Van der Weyden. E’ un olio su tavola di rovere che misura 172 centimetri per 281. Raffigura nel pannello centrale la Vergine ammantata di rosso con il Bambino sulle ginocchia, intento a scorrere un libro. E’ seduta su trono sotto un baldacchino, affiancata da quattro angeli musicanti, due per parte. Gli angeli sono intendi a suonare seguendo uno spartito, che dopo il restauro è stato riletto e riproposto in musica. Simbolicamente i due che scostano il tendaggio verde posto dietro al trono aprono il Nuovo Testamento e chiudono il vecchio. Il bambino in braccio alla Vergine è rappresentato secondo quella iconografia della chiesa orientale, diffusa anche in Sicilia, che lo vuole calvo e con le sembianze di un anziano per rimandare all’idea di saggezza. 

Nei pannelli laterali sono raffigurate a sinistra Santa Caterina d’Alessandria con la spada e un libro. Il suo volto è allungato e tipicamente fiammingo. Le fa da sfondo un paesaggio prospettico con un rigoglioso giardino pieno di piante e fiori riconoscibili e identificabili. Ad animare il paesaggio un angelo e un pavone, simboli questi di divinità ed eternità. A destra Santa Barbara con la palma e accanto la torre dove venne rinchiusa. Un lembo della sua veste dal pannello di destra sporge leggermente nel pannello centrale.

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