San Mauro: il borgo dove trovare arte e storia con tradizioni che vanno oltre il tempo

Le origini di San Mauro Castelverde sono antiche. Fra i primi uomini a dimorarvi sarebbero stati i greci. In seguito vi sono passati anche i Bizantini che per difendersi dai Saraceni hanno costruito un castello con due torri laterali collegate da cunicoli sotterranei. E’ stato distrutto durante l’invasione islamica. San Mauro deve il suo nome alla donazione di una reliquia dell’omonimo Santo fatta da un convento di monaci benedettini del luogo. Reliquia che è custodita oggi nella chiesa di san Giorgio. Nel 1082 il Castello fa parte della diocesi di Troina. In seguito le sue vicende sono legate a quelle dei Marchesi di Geraci che dal 1296 al 1812 ne esercitano il dominio. E’ il 16 dicembre 1862 quando il consiglio comunale di Palermo aggiunge “Castelverde” al nome del comune per distinguerlo da altri 22 paesi che si chiamano nello stesso modo. 

La visita della città parte dalla Chiesa di san Mauro. A tre navate al suo interno conserva un quadro  del santo Patrono con panorama del paese in basso a sinistra. Il percolo del Santo è custodito nella cappella a lui dedicata. Un’altra importante chiesa è quella di san Giorgio, dedicata all’altro patrono del paese, che custodisce la reliquia di san Mauro. Il suo campanile è caratteristico per la cupola a pietre colorate. All’interno di questa chiesa si conserva l’Ostensorio dei Papi: un prezioso gioiello di fine ‘400 che presenta delle scene della passione di Cristo. Fu utilizzato dai pontefici presso il Vaticano e successivamente arrivò nella parrocchia di San Giorgio a San Mauro grazie a Don Vincenzo Greco nel 1663.

La visita procede al Museo di Arte Sacra che si trova accanto all’antico convento di suore domenicane di clausura. Custodisce un ostensorio attribuito a Cellini e, al piano superiore, un’antica abside in ottimo stato che apparteneva ad una chiesa. Un altro museo da visitare è quello Etno antropologico dell’amicizia fra i popoli che ha l’obiettivo di valorizzare la cultura, le tradizioni e le attività lavorative tipiche del territorio maurino. Espone oggetti che appartengono al ciclo della coltivazione del grano, dell’ulivo e del lino. Interessanti i telai, la antiche scarpe usate per andare a raccogliere il grano e gli attrezzi del fabbro. Continuando con la visita si arriva al Municipio la cui scalinata è utilizzata come anfiteatro in occasione di spettacoli e manifestazioni. Per questo l’illuminazione del luogo è stata predisposta ad uso teatrale.

Sulla piazza ecco la chiesa di Santa Maria de Francis. E’ stata costruita nel 1260 durante il dominio degli Angioini. Al suo interno si trovano la Madonna del Soccorso di Domenico Gagini del 1480, una pregevole Tavola di Scuola Senese, con la Madonna ed il Bambino Gesù;. un fonte battesimale di Antonello Gagini del 1531, un’icona marmorea di scuola gaginiana del 1522, il sepolcro della Chiesa con il suo bellissimo pavimento in maiolica del ‘700. Sull’altare si custodiscono due statue: una di fine ‘700 raffigura la Madonna del Rosario, l’altra è di fine ‘500 e raffigura San Domenico di Guzzman. Proseguendo il cammino si arriva alla Chiesa di San Giorgio che la Matrice. L’Altare Maggiore ha una un’icona marmorea di scuola gaginiana del ‘500. Da ammirare anche un Crocifisso del ‘600 realizzato con molta probabilità da Fra Umile da Petralia. La Cappella del Santissimo conserva un Cristo Risorto in marmo di scuola gaginiana. Nella sagrestia si conserva una collezione di quadri con i ritratti degli Arcipreti dal 1601, don Giovanni Ficarra, al 1892, don Francesco Giordano. La visita in paese si chiude presso i ruderi del Castello.

Chi visita san Mauro non può fare un’escursione alle Gole di Tiberio che si trovano nel fiume Pollina. Al loro interno i fossili di gasteropodi risalenti a circa 120 milioni di anni fa e una vegetazione incontaminata. Si può fruire delle Gole in gommone nel periodo primaverile ed estivo grazie alle escursione organizzate da Madonie Outdoor Asd. L’escursione, che  dura circa 2 ore,  prevede la traversata in gommone del geosito e una passeggiata lungo il fiume Pollina in base al periodo a valle fino alle piccole Gole o a monte fino ai laghetti dove è possibile fare il bagno.

Fra le tradizioni più belle e significative si sono i Riti della Settimana santa che si aprono la Domenica delle Palme. Alla processione prendono parte i confratelli delle confraternite vestiti con abiti propri delle diverse congregazioni di appartenenza. La sera del Giovedì Santo, presso la Matrice, si svolge il rito della Cena. Dodici confrati siedono attorno a una tavolata per la lavanda dei piedi. Alla fine i cibi della tavola vengono divisi dal sacerdote ai dodici “apostoli” che hanno il compito di ripartirli in piccole porzioni ai vicini di casa, ai conoscenti o ai bisognosi. La mattina del venerdì santo si tiene la “Visària”, ovvero la “via sacra”, che consiste nel percorrere il tragitto della Via Crucis cittadina, composta da pannelli in maiolica settecenteschi. Nel pomeriggio si tiene la processione alla quale prendono parte, oltre a fedeli e confraternite, i simulacri della Madonna addolorata e del Cristo morto. Prima dell’inizio si tiene il rituale della “pirdunanza” che vede i confratelli indossare una corona di spine e i credenti che vi partecipano percuotersi il corpo con una sorta di flagello in segno di penitenza. In serata, nella chiesa di Santa Maria de’ Francis, si svolge “a scinnuta da Cruci” che vede deporre Gesù dalla croce per accompagnarlo nel sepolcro ricavato dalla cripta della chiesa.  Il santo patrono è san Mauro che si celebra il 15 gennaio. La festa si tiene il primo martedì di luglio e va avanti per quattro giorni con processioni alle quali partecipano le confraternite con antichi costumi. 

Foto di: Pino Farinella

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