Carabinieri: Pietro Ricotta, il vice brigadiere che si innamora della città di Cefalù

Pietro Ricotta nasce nel 1955 ad Aliminusa, un piccolo paese delle Madonie, da una modesta famiglia: il padre era un operaio che lavorava il marmo e la madre una casalinga. Sin da piccolo, dopo la scuola, dato che allora si lavorava nelle campagne, per dare un aiuto alla famiglia trasportava fasci di frumento che poi venivano macinate dalle trebbie. Finita la scuola dell’obbligo all’eta’ di 15 anni lascia la sua terra e va in Svizzera dove viveva la sorella della madre. All’estero lavora in un albergo dove fa il cameriere. All’età di 17 anni circa, trovandosi in vacanza nel paese natio, il nonno materno Giuseppe lo convince ad entrare nei Carabinieri e, con il consenso dei genitori, dato che era ancora minorenne, inoltra la domanda e qualche mese dopo si ritrovò in Sardegna, ad Iglesias, tra gli uomini dell’Arma. Dopo aver concluso un corso di allievo carabiniere dalla durata di 9 mesi, viene trasferito a Genova verso la fine del 1973, dove rimane per circa 3 anni. Qui partecipato a numerose udienze e diversi processi al noto brigatista rosso Renato Curcio. Come carabiniere trasporta il noto brigatista da un carcere all’altro.

Nel 1977 viene trasferito alla Legione dei Carabinieri di Milano, dove vi resta per circa un anno, alcuni mesi dopo alla Compagnia di Como dove vi resta per circa 3 anni. Qui a Como partecipa nel trasporto da un carcere all’altro del noto pluripregiudicato Renato Vallanzasca, soprannominato il bel Rene’. Nel 1980, essendosi impegnato in una relazione con una ragazza del suo paese natio, chiede di essere trasferito in Sicilia, per stare vicino alla futura sposa. Viene trasferito a Lascari dove resta per un anno circa e in seguito viene trasferito alla Stazione Carabinieri di Cefalù. Nel 1983 si unisce in matrimonio con la splendida ragazza del suo paese natio. Durante la permanenza a Cefalù svolge servizio al posto Carabinieri di Gibilmanna dove per qualche tempo è anche il comandante. A Cefalù, invece, svolge un normale servizio di vigilanza e traduzione detenuti da un carcere all’altro. Nei primi anni del 1986, insieme a quasi 400 Carabinieri, partecipa nelle campagne di Caccamo alla cattura del boss mafioso Michele Greco detto ‘U papa’, nonché anche alla traduzione in elicottero a Caltanissetta  per essere sentito come teste, del noto mafioso  catanese Nitto Santapaola.

Partecipa anche al Tribunale di Palermo e a numerosi processi  di mafia nella quale era implicato e processato Toto’ Riina. Negli ultimi anni sempre nella Compagnia Carabinieri di Cefalù,  ha svolto servizio  al Nucleo Radiomobile, facendo anche servizio di vigilanza esterna alla casa circondariale di Termini Imerese. Nel 1993 partecipa a un concorso per “Vice Brigadiere” a Termini Imerese e viene promosso al nuovo grado e svolge servizio alla Radiomobile della Stazione  di Cefalù, dove svolse servizio alternando pattuglie esterne all’Ufficio. Nel 2010 dopo circa 27 anni di servizio svolto alla Compagnia Carabinieri di Cefalù, va in pensione e tutt’ora vive nella cittadina Normanna, di cui si é innamorato.

Inauguriamo su cefalunews una sezione per far conoscere i carabinieri cefaludesi che hanno operato a Cefalù lasciando un segno importante della loro presenza. L’idea di raccogliere le loro biografie è del Kefablog, l’iniziativa nata per far conoscere Cefalù, finanziata con 1.800 euro di borse di studio costituite dagli emigrati cefaludesi che fanno parte dell’associazione Cefaludesi nel mondo. Ai partecipanti è stato chiesto di pubblicare una biografia di un carabiniere che ha operato a Cefalù. Le biografie saranno lette da una giuria di emigrati cefaludesi che attribuiranno dei punteggi ai partecipanti. Alla fine della gara al vincitore andrà una borsa di studio di trecento euro. (Biografia a cura di Nadia Blasco)

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