Chiese madonite: la matrice di San Mauro fra storia, arte e simbolismo teologico

La Chiesa Madre di San Mauro Castelverde è dedicata a san Giorgio ed è tra le strutture più antiche della città. Le sue origini risalgono all’XI secolo quando i Normanni la edificarono ai piedi del castello. All’esterno vi è una torre campanaria, in stile arabo-normanno, sotto la quale si trova un portone in pietra arenaria composto da archi ogivali sovrapposti, decorati con motivi geometrici di gusto medio-orientale. Il portone principale risale al 1697 ed è in stile barocco.

Quando è stata edificata la chiesa si presentava a croce greca. Oggi è a croce latina e a tre navate. In quelle laterali si trovano le cappelle dedicate ai santi. In ognuna vi è un altare con ai piedi un bassorilievo marmoreo dove si trova scolpita la simbologia del santo. Nella navata di sinistra si trovano quattro cappelle. La più importante è quella dedicata a san Giorgio che è affrescata con gli episodi più salienti del suo martirio. La statua che vi si trova all’interno  è stata realizzata nel 1658. 

Nella navata di destra, invece, si trova la cappella del Santissimo i cui affreschi risalgono al 1733.  Le pareti mostrano i dipinti che rimandano ai sette sacramenti: il settimo, l’Eucarestia, è rappresentato dal tabernacolo posto sull’altare. Sulla volta, invece, vi sono alcune scene bibliche dell’antico e del nuovo testamento che parlano dell’Eucaristia. Tra queste è davvero bello l’affresco più grande che raffigura la caduta della Manna dal cielo. All’interno della stessa cappella si trova una bella icona marmorea del Cristo Risorto anche questa di scuola gaginiana.

Tra le opere che si trovano all’interno della chiesa sono da ammirare l’Altare Maggiore che possiede un’icona marmorea di scuola gaginiana del ‘500. Vi è scolpita la Madonna con il Bambino Gesù con ai lati due Apostoli. Nella parte alta dell’icona è scolpito San Giorgio che uccide il drago. In quella bassa, invece, si legge il nome del committente. Da ammirare anche un Crocifisso ligneo del ‘600 la cui realizzazione si deve a fra Umile da Petralia. La pavimentazione dell’intera chiesa in origine era terracotta dipinta così come appare in alcune cappelle. Nel 1954 il lastricato delle tre navate è stato rifatto con placche di marmo che hanno sostituto la vecchia e colorata pavimentazione in terracotta.

Una visita merita anche la sagrestia dove, in una stanza, si trova esposta una collezione di ritratti degli Arcipreti di san Mauro che va dal 1601 al 1892. Apre la collezione don Giovanni Ficarra e la chiude don Francesco Giordano. Sempre nella sacrestia si trovano due belle tele. La prima raffigura San Giorgio. L’altra, molto particolare perché su tre ante apribili, mostra la Crocifissione di Gesù con due angeli che raccolgono il suo sangue versato. Ai lati sono raffigurati san Mauro, san Giorgio, san Giuseppe e santa Vittoria.  Per tre secoli all’interno della chiesa è stato custodito il prezioso Reliquiario della Vera Croce. La teca è rivestita da smalti che raffigurano da un lato la Resurrezione e nell’altro la Crocifissione. La base è decorata con smalti che raffigurano scene tratte dalla Passione di Cristo.

Foto: Emilio Messina

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