Biblioteca a Cefalù: piccolo passo da un’associazione

Da circa un anno l’associazione Officine Culturali Costanza d’Altavilla ha promosso una raccolta libri finalizzata alla realizzazione di una biblioteca, un progetto difficile, ma non impossibile da sostenere, vista anche la numerosa partecipazione dei cittadini cefaludese, e non solo. Tantissimi finora i libri raccolti, se si considerano i tremila libri già catalogati e se non si dimenticano quelli ancora in fase di caricamento sul database dell’associazione stessa.
Ieri, finalmente, l’inaugurazione, svoltasi presso i locali del Circolo Unione dove sarà possibile recarsi per la consultazione dei libri presenti.

Questa decisione parte dalla necessità di rendere visibili i risultati ottenuti nel corso di questi mesi, ringraziando quanti davvero hanno creduto in questo sogno, che si presenta come un piccolo passo verso un cambiamento importante.
Tante le parole di incoraggiamento da parte dei membri del Circolo, che si sono mostrati fin dall’inizio entusiasti di ospitare un’altra biblioteca all’interno dei loro spazi: ricordiamo, infatti, che presso il Circolo Unione è possibile consultare materiale bibliografico anche non molto recente e senza necessariamente essere soci. Questo interessamento dà modo, quindi, di attivare una vera collaborazione, per dar luce a un luogo dimenticato, tra giovani e uomini e donne con un po’ di esperienza sulle spalle.
Per il momento l’associazione dell’architetto Valeria Piazza parte dal basso, conscia che il lavoro duro non è finito ed è d’obbligo mettere in moto la macchina organizzativa con eventi e momenti di aggregazione per promuovere la nuova biblioteca. Si coglie pertanto l’occasione per ricordare il primo incontro domenica 16 ottobre alle 18.00 presso il Circolo Unione con la presentazione della recente pubblicazione del prof. Santo Giunta, docente presso la facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo, “Carlo Scarpa. Una [curiosa] lama di luce, un gonfalone d’oro, le mani e un viso di donna. Riflessioni sul processo progettuale per l’allestimento di Palazzo Abatellis, 1953-1954 (Marsilio, 2016)”.

Daniela Guercio

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