Cronaca di tre ore in una lettera aperta dell’ex sindaco di Castelbuono

Abbiamo ricevuto e pubblichiamo una lettera aperta dell’ex sindaco di Castelbuono, Mario Cicero.

Perché l’impeachment. In questi anni in cui Tumminello è stato sindaco ci siamo chiesti tanti perché, molte risposte ce le siamo date, osservando il modo e il perché il Tumminello ha fatto e fa politica. Sicuramente uno degli elementi che lo contraddistingue è la Bugia, il voler camuffare la verità, per nascondere i propri fallimenti politici-amministrativi, fatto questo molto grave per un pubblico amministratore.

Fin quando tutto ciò avveniva dentro i confini della politica locale, era un problema nostro. Dopo le dichiarazioni fatte sul problema dei suidi, ma principalmente sull’iniziativa fatta il 3 Settembre 2016 sulla Strategia Nazionale Aree Interne, non possiamo più accettare passivamente questa imbarazzante situazione. La presa di posizione, del Presidente del Parco delle Madonie Pizzuto sui suidi, ne smentisce e mette al nudo l’inadeguatezza, anzi chiama alla diretta responsabilità il Sindaco  che, oltre a proclami e conferenze, non ha fatto nulla per arginare l’invasione  di questi animali, che stanno provocando ingenti danni alle colture e ai terreni in tutto il nostro territorio.

Giusto ricordare che in diverse occasioni il Consiglio Comunale, ha chiesto notizie sulle attività svolte, dando la disponibilità ad approvare una direttiva che “potesse coprire” politicamente la scelta del sindaco, nell’attuare provvedimenti eccezionali. Alle aperture di credito del Consiglio non è seguito alcuna azione concreta, solo comunicati stampa. Inoltre vista la posizione presa dai Sindaci Culotta, Macaluso e Vienna sulla Strategia Nazionale Aree Interne è giusto a mio parere, prendere posizione pubbliche sia in Consiglio Comunale, che sui mezzi d’informazione per spiegare e chiarire cosa sta succedendo.

Cercherò brevemente di fare la cronaca di quella giornata: il sindaco Tumminello, invita il Presidente della Regione, Assessori regionali, Deputati, Dirigenti regionali,  30 Sindaci, 30 Presidenti dei Consigli Comunali, tutti i Consiglieri Comunali, le associazioni di categoria, sindacali, culturali e di volontariato, i Dirigenti Scolastici, ed i responsabili delle tre Aziende Sanitarie Provinciali del comprensorio delle Madonie. In poche parole ci si aspettava una presenza di almeno 200/ 300 persone. Può succedere che ne partecipano di meno, ma mai così pochi come quelli che ci siamo ritrovati. Per correttezza nessuno dei presenti ha fatto emergere il totale fallimento dell’iniziativa ma certamente nessuno si sarebbe aspettato  un comunicato stampa da parte del Sindaco Tumminello, nel quale, ribaltando la realtà, si sottolineavano le numerose presenze e si riportava una versione del tutto diversa  delle  conclusioni dell’incontro, conclusioni avvenute in presenza di 10 ( dieci!) persone.

Ma andiamo con ordine. Presenze:  sindaci 6, presidenti dei consigli 2, consiglieri comunali 6, assessori 5 di cui tre di Castelbuono, cittadini 15, dirigenti scolastici 2, il Presidente della Sosvima. Totale con i Camerieri e un dipendente comunale 35. L’iniziativa del tre settembre nasce dalla sollecitazione di alcuni Sindaci, che utilizzando l’ingenuità per non dire altro di Tumminello, lo invitano a candidarsi come coordinatore e referente nonché quale comune sede della SNAI. L’argomento posto a base della candidatura è: il PIT ha avuto come comune capofila Cefalù, il PIST Gangi e quindi la SNAI dovrà avere Castelbuono.

Giusto il principio di rotazione, se fosse stato posto a suo tempo ed in maniera adeguata e non invece fuori tempo massimo, poiché tra due mesi questo coordinamento non esisterà più, in quanto l’azione di coordinamento e la relativa rappresentanza passerà in capo all’Unione dei comuni delle Madonie. La proposta di candidatura andava posta almeno 18 mesi fa, ma chi doveva farla? se come ha ricordato il Sindaco di Petralia Soprana il Sindaco di Castelbuono ha partecipato ad un solo incontro, malgrado le decine di riunioni fatte per attivare per definire sia l’assetto organizzativo che per sviluppare i contenuti della strategia di sviluppo. Comprendiamo tutti che l’obiettivo dei promotori, strumentalizzando il  Tumminello era altro. Mettere in discussione gli accordi raggiunti, creare rissa e polemica. Infatti, tra i più attivi e ansiosi protagonisti della giornata si è distinto il Dottore Scancarello Presidente del Patto per Geraci, che aveva chiesto di intervenire per primo, per poter fare il processo a Ficile, Cicero e Vienna. L’imboscata non è riuscita perché dopo la puntuale e dettagliata relazione del Presidente Ficile che ha ricordato i 18 mesi di attività e la mole di incontri e di elaborazioni programmatiche portate avanti dagli otto gruppi di lavoro sono seguiti gli interventi del Prof Spallino, che smentendo di fatto  il Tumminello sul mancato coinvolgimento delle scuole (confermato peraltro pure dalla Dirigente di Castelbuono) ha illustrato il processo che porterà a breve a dare vita alla rete scolastica delle Madonie e quello di Luca Boccalatte che ha  confermato l’intensità della partecipazione ed i livelli di apertura che si sono registrati nel processo di comune elaborazione. Apertura che ha consentito di recepire una sua proposta in merito alla strutturazione di un sistema di prevenzione dei rischi ambientali e idrogeologici che coinvolge l’intera comunità madonita e che per il livello di innovazione sociale che contiene è stata immediatamente recepita come progetto pilota dalla Protezione Civile Regionale.

Avevamo avuto farneticanti anticipazioni da parte di Scancarello, che aveva annunciato sulla sua pagina facebook,  che dal 3 settembre si sarebbe riscritto il futuro delle Madonie e di fatto, nel suo intervento in assemblea – non perdendo l’occasione per  attaccare in modo gratuito e poco elegante il Dirigente Generale del Dipartimento regionale alla programmazione Vincenzo Falgares (per la cronaca suo diretto superiore) – si è lanciato in proclami ed accuse nei confronti di Ficile, Vienna e Cicero. Sappiamo che il suo compito era quello di provocare l’ennesima polemica, di avvelenare i pozzi e fare terra bruciata poiché nessuna proposta di merito ha lanciato.

Altro aspetto importante che è emerso in quelle tre ore di discussione, oltre alla volontà di rimettere in discussione gli accordi già concordati, ( occorre difatti sapere che tutti i passaggi sia in merito alla strategia di sviluppo che ai nuovi livelli organizzativi sono stati positivamente validati dal Comitato Nazionale Aree Interne) è quello che nel rispetto del nuovo approccio metodologico – che, per la prima volta consente di affrontare oltre che ai temi dello sviluppo quelli legati ai diritti di cittadinanza e quindi ai livelli di servizi minimi che bisogna assicurare alle aree interne del paese in termini di istruzione, sanità, viabilità e reti digitali – non si possono modificare i livelli di rappresentanza  a secondo dell’umore o delle esigenze di qualcuno. Ma l’obiettivo come evidenziavo prima non era il contenuto della strategia, dagli interventi è emerso come molti non l’abbiano  neanche letta, ma quello di alimentare una rissa, alzare i toni, creare polveroni. In tutto ciò Tumminello ha retto il gioco e ne è stato degno interprete.

Difatti prima con i suoi interventi polemici, dicendo bugie ed ironizzando con meschine insinuazioni sull’atteggiamento di chi non la pensava come lui, poi dando spazio e voce oltre che alle farneticazioni di Scancarello, al volgare ed inconcludente intervento del suo collega commercialista di Cefalù, nonché neo assessore del comune di Castellana Sicula, Rasa,  che senza entrare nel merito della SNAI ha attaccato il Prof Spallino colpevole di essersi allontanato (dopo le 13,00!!) perché ha preferito gli anelletti al dibattito.

Ho voluto fare la cronaca di quelle 3 ore, per evidenziare qual’era lo scopo dell’iniziativa, infatti, il sindaco Tumminello conscio che non poteva candidare Castelbuono ad avere il coordinamento per 2 mesi ( cosa già chiarita la sera prima con me ed il Presidente Anna Maria), si è astenuto nell’avanzare questa proposta insistendo sull’opportunità di andare sul modello delle convenzioni piuttosto che sull’unione dei comuni e dimenticando che la scelta dell’unione era stata fatta a Caltavuturo, proprio quindi nell’unica riunione dove anche Tumminello partecipò, e della quale era a conoscenza.

La mattina del tre non sono intervenuto, mi sono limitato a fare una sottolineatura  ricordando al Sindaco, che insisteva vista la proposta fatta dal sindaco di Castellana sull’opportunità di un nuovo incontro alla presenza del governo regionale (alla faccia dell’autonomia del territorio), che l’assetto organizzativo ( Unione/Convenzione) era e rimane materia dei consigli comunali e che quindi occorre mettere gli stessi nelle condizioni di potersi esprimere liberamente piuttosto che far calare dall’alto (il livello regionale) scelte sulla testa dei rappresentanti delle nostre comunità.

Una cosa che è emersa, a mio avviso in maniera preoccupante, a partire  dall’intervento del Sindaco di apertura dell’incontro e che alcuni attori che, in quanto primi cittadini, sono chiamati a governare la sperimentazione della SNAI, non ne hanno capito le finalità e difatti, sono ancora alla ricerca di finanziamenti (vecchia concezione della programmazione). Come hanno ben spiegato i sindaci di Petralia Soprana e di Geraci Siculo, l’ex Ministro Barca ideatore della SNAI, ha voluto cambiare radicalmente la vecchia impostazione con un nuovo approccio metodologico che, partendo dai bisogni emersi su temi cruciali quali appunto, istruzione, sanità e mobilità, fosse in grado di avviare un inversione di tendenza sotto il profilo del decremento demografico.

Alla luce di quanto esposto, chiedo alla cittadinanza di Castelbuono se possiamo ancora consentire che il massimo rappresentante della nostra comunità, che non avendo cognizione  e consapevolezza della portata della sfida in atto, continui a non partecipare ai processi decisionali sulla SNAI e si ritagli il ruolo del polemista, mettendo quindi fuori gioco dall’intero processo la nostra comunità.  Se risulta ancora tollerabile che riesca a fare  della bugia una prassi amministrativa e che su questo venga puntualmente smentito sia dai fatti che dalle posizioni espresse dagli altri primi cittadini.

Per le bugie sono caduti capi di stati, noi siamo consapevoli che non abbiamo strumenti per proporre l’impeachment, (per mio padre la messa in stato di accusa) e per questo motivo chiediamo ancora una volta ai pochi fedelissimi che ancora lo accompagnano in questa esperienza, di invitarlo ad astenersi da iniziative sovra comunali, di evitare comunicati stampa che annunciano il nulla e di limitarsi a fare l’amministratore comunale per i mesi che gli rimangano. Si ricandidi se lo ritiene opportuno,  lasciamo ai cittadini con lo strumento del voto democratico, la possibilità di poter esprimere il proprio giudizio sull’operato della sua amministrazione.  Siamo del resto profondamente convinti che i cittadini sapranno valutare e decidere  liberamente, liberi da logiche clientelari o da ricatti. Si ricordi Sindaco che viviamo a Castelbuono paese laborioso, operoso, libero per cultura e tradizione.

Mario Cicero, già Sindaco di Castelbuono.

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