Sindaci e consiglieri varano un documento. Solo Abbate parla di azioni eclatanti

Sindaci e consigli comunali delle Madonie e del messinese si sono ritrovati lunedì pomeriggio nella piazza antistante la scuola media Porpora di via E. Fermi. Al centro dei lavori quanto sta accadendo con la nuova rete ospedaliera predisposta dall’assessorato regionale alla salute che trasformerà l’ospedale Giglio in un semplice nosocomio di base, senza specialistiche. A moderare l’incontro il presidente del consiglio comunale di Cefalù, Antonio Franco, che lo anche convocato. Tra la gente i dipendenti dell’ospedale che indossavano una maglietta bianca con la scritta «Giù le mani dal Giglio». Ad aprire la seduta il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, che ha annunciato di essere pronto a lasciare il partito democratico, dove milita, se l’ospedale Giglio dovesse andare incontro ai tagli annunciati. Un incontro fra i sindaci del comprensorio e l’assessore regionale alla sanita, Baldo Gucciardi, è in programma per giovedì prossimo. «Chiudere Cefalù è illogico – ha detto Magda Culotta sindaco di Pollina e deputato nazionale – per la specificità dell’ospedale e per il percorso della Snai, strategia nazionale per le aree interne, di cui il comprensorio è area prototipo per la Sicilia.  Il Governo non può da un lato dare e dall’altro togliere. Per questo penso che ci sono ragioni oggettive per chiedere giovedì all’assessore Gucciardi una revisione della rete sanitaria con lo stralcio dell’ospedale di Cefalù». Il sindaco di Lascari, Giuseppe Abbate, ha invitato a prepararsi per «azioni forti e politicamente eclatanti evitando divisioni nelle decisioni che indubbiamente non farebbero altro che indebolirci». Lo stesso primo cittadino ha fatto sapere che ove l’incontro con l’assessore non dovesse portare a nulla di buono occorre passare anche a raccogliere i certificati elettorali nelle piazze di ognuno dei paesi che fanno capo al nosocomio cefaludese. Una proposta è arrivata dal sindaco di Tusa, Angelo Tudisca: «Tutti i comuni del palermitano e del messinese che fanno capo all’attuale ospedale Giglio, se dovessero chiuderlo, si devono far carico di rilevarlo diventandone soci per mantenervi all’interno la sanità eccellente che vi si respira». L’incontro è andato avanti per circa quattro ore. Alla fine è stato varato un documento che era stato predisposto e fatto proprio dai presidenti del consiglio prima che iniziasse la riunione.


Sotto le foto dell’incontro scattate da Rosanna Genovese

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