A Cefalù due giorni per una sagra dedicata alla buona pasta

E’ arrivata alla decima edizione ed anche quest’anno in via Amendola richiamerà tante persone. E’ la Sagra «Ra pasta a Taianu», un appuntamento voluto dal centro di cultura Polis Kephaloidion di Cefalù guidato da Massimo Portera. La sagra è dedicata ad un piatto tipico cefalutano risalente agli arabi, che si è mantenuto per tradizione nell’uso culinario domestico. Si è soliti prepararla in occasione della festa del Santissimo Salvatore.
Il termine ‘taianu’ deriva dall’ arabo “taio”, che era la creta con cui veniva creato il recipiente di terracotta, usato per la cottura della pasta. La pasta viene preparata a strati con carne sfilacciata a mano e cotta nel pomodoro per il ragù; melanzane, prima fritte e poi anch’esse sfilacciate e il pecorino. Si creano così degli strati, ma di volta in volta la pasta viene maneggiata. Negli anni si sono venute a creare diverse varianti della pietanza, ma la versione originale prevede due tipi di carne: manzo e agnello che vengono utilizzati per il ragù, melanzane fritte e pecorino. La carne viene sfilacciata a mano e cotta nel pomodoro per il ragù. Poi insieme alle melanzane, prima fritte e poi anch’esse sfilacciate, viene posta nel fondo della pentola di terracotta con la pasta. La cottura è naturalmente a legna e sul coperchio della pentola vengono posti dei carboni ardenti. In tal modo la cottura avviene contemporaneamente da sopra e da sotto, quasi una sorta di forno ambulante. I mutamenti prodotti negli anni riguardano ad esempio il tipo di carne, alcuni non usano più l’agnello, e adottano addirittura la carne tritata; il tipo di formaggio, l’aggiunta di mozzarella, che non era prevista nella versione originaria, la cottura non più a legna e l’impiego di recipienti non di terracotta

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